mercoledì 22 ottobre 2008

Cambia la disciplina per ricongiungimenti familiari e rifugiati


Misure più severe sul riconoscimento dello status di rifugiato e sui ricongiungimenti familiari

Pubblicato dalla Gazzetta ufficiale n. 247 del 21 ottobre il D.Lgs. 3 ottobre 2008 n. 159 che modifica e integra il precedente D.Lgs 25/2008, attuativo della direttiva 2005/85/CE relativa alla normativa per le procedure applicate dagli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello stato di rifugiato.

Il provvedimento prevede, fra l'altro, che lo straniero il quale abbia richiesto lo stato di rifugiato, ma non lo ottenga in sede amministrativa, possa essere espulso prima che abbia il tempo di presentare ricorso al tribunale.

Sono stati, inoltre, introdotti altri limiti, ad esempio:

a) sino alla decisione della Commissione competente a decidere la concessione dello status, lo straniero potrà circolare soltanto in un luogo di residenza indicato dal Prefetto;

b) se presenterà domanda di asilo, dopo aver subito un'espulsione, verrà trattenuto in un C.I.E. (Centro di Identificazione ed Espulsione);

c) chi avrà subito il rifiuto da parte della Commissione della protezione, dovrà lasciare immediatamente il territorio nazionale e verrà espulso con accompagnamento alla frontiera;

d) lo straniero espulso potrà, però, presentare ricorso attraverso la rappresentanza diplomatica italiana e, solo per gravi motivi personali o di salute, potrà chiedere al Prefetto l'autorizzazione a rimanere all'interno del territorio nazionale.

Il decreto legislativo 160/2008 prevede misure più severe sui ricongiungimenti familiari. Il diritto spetterà: al coniuge maggiorenne non legalmente separato; ai figli minori non coniugati, con il consenso dell’altro genitore; ai figli maggiorenni a carico, se invalidi totali; ai genitori a carico ovvero ultrasessantacinquenni, se gli altri figli sono impossibilitati al loro sostentamento per gravi motivi di salute.

L’esame del Dna, a spese degli interessati, potrà sanare la carenza di documentazione o chiarire i dubbi sui legami di parentela.

Per ogni parente occorrerà la disponibilità di un reddito lecito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale, aumentato della metà dell’importo per ogni familiare. Per il ricongiungimento di due o più figli di età inferiore a 14 anni o di due o più familiari dei titolari dello status di protezione sussidiaria sarà necessario un reddito non inferiore al doppio dell’assegno sociale annuo. Per i genitori ultrasessantacinquenni sarà richiesta un’assicurazione sanitaria obbligatoria o l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale.

L’attesa per il nulla osta passa da 90 a 180 giorni.

giovedì 9 ottobre 2008

IMMIGRAZIONE: LE ACLI CONTRO IL PERMESSO DI SOGGIORNO A PUNTI. “NON SI GIOCA CON LA VITA DELLE PERSONE”

Roma, 8 ottobre 2008 – Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani respingono come «offensiva della dignità degli immigrati» la proposta di introdurre con un emendamento al disegno di legge sulla sicurezza il “permesso di soggiorno a punti” per i cittadini extracomunitari, alla stregua della patente di guida.

«Non si gioca con la vita delle persone» afferma il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero. «Il permesso di soggiorno è uno strumento normativo che ratifica un diritto, non è un concorso a punti. La legislazione sull’immigrazione, così come quella penale, ha gli strumenti per revocare eventualmente questo titolo qualora se ne verifichino le condizioni. Tutto il resto è discriminatorio. Chi fa proposte di questo tipo si assume la responsabilità politica e morale di favorire quel clima pericoloso di “regressione culturale” di cui ha parlato autorevolmente il presidente della Conferenza episcopale».

La perplessità delle Acli non riguarda solamente la boutade del permesso a punti. Il presidente Olivero raccoglie la denuncia di mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per i migranti, e rilancia: «Dobbiamo invertire la “tendenza al ribasso” nei confronti degli immigrati, caratterizzata dall’erosione degli standard umanitari e dell’introduzione di norme meramente restrittive o punitive». E al ministro dell’Interno Roberto Maroni, che oggi alla Camera ha voluto scongiurare il rischio razzismo invitando ad evitare allarmismi, il presidente delle Acli risponde: «Nessun allarmismo, ma neanche è possibile far finta di non vedere ciò che accade». Soprattutto – concludono le Acli – si stenta davvero a riconoscere quali siano le politiche di integrazione “vere” e “reali” di cui parla oggi il ministro».

lunedì 6 ottobre 2008

ITALIANI ALL'ESTERO: ACLI BRASILIANE A CONGRESSO

Lunedì 6 ottobre a San Paolo. Presente dall'Italia il presidente nazionale Andrea Olivero

Si svolgerà nella città di San Paolo, lunedì 6 ottobre, il congresso nazionale delle Acli Brasiliane, che porterà all'elezione del presidente e dei nuovi organi dirigenti. Alle 9.30, presso la sede nazionale delle Acli in Avenida Ipiranga 318, aprirà i lavori il presidente in carica Giacomo Guarnera. Presiede l'assemblea il responsabile della Rete mondiale aclista Michele Consiglio, vicepresidente delle Acli italiane. A conclusione, l'intervento del presidente delle Acli italiane e internazionali (FAI) Andrea Olivero.Nel pomeriggio, tavola rotonda Le Acli in Brasile promotrici di sviluppo locale. Intervengono: il console generale d'Italia Marco Marsilli e il consigliere del Cgie Claudio Pieroni. Partecipano: Flávio Célio Goldman, segretario municipale del settore Relazioni internazionali; Pe. Alfredo Lima, dell'Arcidiocesi di San Paolo; José Rocha Filho, docente dell'Università Uniitalo. Per le Acli: Rita Blasioli, coordinatrice del Patronato Acli in Uruguay; Maurizio Drezzadore, responsabile del dipartimento Lavoro delle Acli italiane e presidente Enaip (Ente di formazione professionale); Francesco Martinelli, responsabile settore estero del Patronato Acli; Giacomo Morandini, della Ong Ispia. Coordina Edoardo Pollastri, vicepresidente delle Acli Brasile.L'indomani, martedì 7 ottobre, la delegazione delle Acli dall'Italia sarà ricevuta dal Console generale d'Italia Marco Marsilli, quindi dal vescovo ausiliare di S. Paolo Tarcisio Scaramussa. Prevista la visita all'Arsenal de Esperança del Sermig. Nel pomeriggio, incontro con i rappresentanti dell'Unicamp, l'Universidade Estadual de Campinas, per un progetto di ricerca sull'immigrazione italiana a Campinas.

mercoledì 1 ottobre 2008

Rapporto Migrantes 2008: la giovane Italia nel mondo


Presentata a Roma, presso l’Auditorium del Lavoro, la terza edizione del “Rapporto Italiani nel Mondo 2008” promosso dalla Fondazione Migrantes

La nuova edizione del Rapporto Migrantes, pubblicato dalle edizioni Idios, consolida quest’anno la sua funzione di osservatorio sulla realtà, troppo spesso ignorata, dell’emigrazione italiana. Il volume presentato a Roma non è solamente un resoconto statistico dei flussi migratori, né una cartolina che abbia valore per l’immagine che ha stampata sopra. C’è una storia, dietro, milioni di storie, scritte e firmate dai milioni di italiani nel mondo. Sono i racconti della vecchia emigrazione e della nuova, della nostalgia e delle aspettative, del passato e dell’attualità.
“Descrivere semplicemente l’emigrazione – scrive mons. Piergiorgio Saviola Direttore Generale della Fondazione Migrantes - è tutt’altro che un compito banale, perché questa realtà sfugge per lo più al gran pubblico, non solo per quanto riguarda il passato ma anche relativamente al presente e al futuro: tra gli stessi addetti ai lavori si riscontrano incertezze quando si tratta di inquadrare cosa significhi il concetto di “italianità” nel mondo e il fatto di essere italiani (tanto più se nati all’estero) in altri paesi”.
Il Rapporto Migrantes 2008 vuole, infatti, essere, prendendo in prestito le parole di don Michele Morando, direttore dell’Ufficio per la Pastorale degli Italiani nel mondo della Migrantes “uno sguardo che ci aiuti ad abbracciare la nostra storia, i 150 anni del nostro esodo all’estero e gli ultimi 30 anni di immigrazione in Italia”.
Uno sguardo da una posizione privilegiata che ci aiuti a capire – per chi ancora non l’avesse capito – come mantenere viva questa storia, e dinamica, rivolta al futuro. Solidarietà e cooperazione. Perché, come ha ricordato don Michele Morando, gli italiani all’estero sono gli “immigrati di ieri”
e gli stranieri in Italia sono “gli immigrati di oggi”.
Spezzare questa catena di solidarietà significherebbe rompere i legami stessi che legano ciascun migrante al proprio paese. Significherebbe svilire la storia del fenomeno migratorio italiano, sia come flussi in uscita, sia come flussi in entrata. Basterebbe ricordare le condizioni che hanno spinto gli italiani a emigrare, e prendere coscienza dell’attuale iniquità della distribuzione della ricchezza nel mondo per comprendere, come ricorda il Rapporto, che “possono impegnarsi con noi sia gli italiani all’estero che gli immigrati esteri in Italia, costruendo una rete che di per se stessa è garanzia di riuscita”.

ITALIANI NEL MONDO- Il numero degli italiani nel mondo è aumentato di oltre 200 mila unità rispetto allo scorso anno. 3.734.428 i residenti italiani all’estero e almeno 60 milioni gli oriundi italiani nei cinque continenti.
I flussi migratori- Nei paesi europei (56,7%), in America (37,9%), in Oceania (3,4%), in Africa (1,3%), in Asia (0,8%). In due casi su tre, l'emigrato è proveniente da una regione del sud (36,2%), mentre il 19,4% dalle isole, il 15,4% dal nord est, il 14,6% dal nord ovest, il 14,4% dal centro. Il 52,8% sono celibi e nubili; il 39% è coniugato e il 2,7% vedovo. Il 45% (1.774.677) sono donne.
Secondo i dati forniti dal Rapporto la regione italiana con più emigrati è la Sicilia con 629.114 residenti all’estero, seguita dalla Campania con 395.064, la Calabria con 328.910 e il Lazio con 308.966. Il comune con più presenze è Roma (207.769), seguita da Milano con 41.894 e Napoli con 32.179 residenti all’estero.
Nati all’estero- Sono 3.734.428 gli italiani residenti all'estero (dati Aire dell'aprile 2008) ma solamente il 59% è effettivamente emigrato dall’Italia. Il 34,3% è, invece, nato all'estero.
Dal 1990 al 2007, le nascite sono state 433.691, circa 24.000 all’anno, una ogni 20 nascite in Italia. Il totale degli iscritti all'Aire per nascita è di 1.280.065 persone. Il legame che questi giovani insturano con l’Iitalia, recita il Rapporto Migrantes è diverso da quello dei propri genitori. “Il loro senso di italianità riveste diverse implicazioni sociali e culturali che i giovani di per sé non rifiutano, a condizione di esplicitarle in maniera concreta e di comporle con il fatto di vivere in un'altra società. Essi insistono su una maggiore cooperazione economica con in paesi dove risiedono, e molto pragmaticamente, restano aperti a uno scambio che li possa aiutare anche nella loro vita professionale”.
Emigrazione giovane- Secondo il Rapporto, i cittadini italiani residenti all’estero ad aprile 2008 sono 3.734.428. Di questi oltre la metà (54%) è costituito da giovani al di sotto dei 35 anni. Il 60,6% (1,2 milioni) di questa popolazione under 35 è concentrata in Europa. Tra chi ha meno di 35 anni, 3 su 10 (606 mila) sono minorenni e 2 su 5 fanno parte della classe di età 18-24.
Si tratta in massima parte dei neolaureati che lasciano l’Italia per il Regno Unito (19,2%), la Francia (12,6%), la Spagna (11,4%) e gli Usa (9,8%). Elaborando i dati di Almalaurea, consorzio delle più importanti università italiane, la Fondazione Migrantes ha potuto dare un volto a questi giovani “cervelli in fuga” che, a differenza delle generazioni passate che hanno lasciato l’Italia, non sognano affatto di rientrare in Italia. A cinque anni dalla laurea, sono, infatti, 52 su 100 i laureati occupati all'estero, principalmente con titoli nel ramo scientifico e tecnologico, che considerano molto improbabile il loro ritorno.

CULTURA- Sono 34.689 i corsi di lingua e cultura italiana promossi dal Ministero degli Affari Esteri nell’anno scolastico 2006/2007, per un totale di iscritti che sfiora le 650 mila unità.
Da sola, la Società Dante Alighieri coinvolge con i suoi corsi oltre 200mila studenti.
Il Rapporto Migrantes presenta anche una ricerca sperimentale condotta con il patrocinio di Acli, Epasa, Inas, Sias. Sebbene il campione non soddisfi appieno i criteri di rappresentatività, le interviste hanno permesso di svelare alcuni aspetti nuovi del modo di vivere degli italiani all’estero.
Dai risultati della ricerca emerge un miglioramento della loro situazione. Casa di proprietà e, in molti casi, secondo immobile in Italia dove trascorrono parte delle vacanze. Sono molto legati alla religione e alle vicende del nostro Paese, di cui si interessano leggendo giornali italiani e guardando i programmi Rai.

SICUREZZA: CONTROLLI ANTIPROSTITUZIONE NEL COSENTINO

(AGI) - Cosenza, 1 ott. - L’operazione, che ha interessato i Comuni di Corigliano, Cassano e Spezzano fino a Tarsia Nord, e’ stata coordinata direttamente dal Questore di Cosenza, Raffaele Salerno, con la partecipazione di personale della Questura di Cosenza, dell’Ufficio Immigrazione, della Polizia Scientifica, dell’Ufficio Provinciale Sanitario della Polizia di Stato, del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale di Cosenza, del Reparto Mobile di Reggio Calabria, di personale dei Commissariati di P.S. di Rossano e Castrovillari, dell’Arma Carabinieri di Corigliano, della Guardia di Finanza di Corigliano Calabro e dalla Polizia Municipale di Corigliano Calabro.

Sono state identificate ventitre’ straniere di nazionalita’ nigeriana e rumena, tra cui anche una minorenne. Al termine dell’operazione, 5 cittadine nigeriane verranno accompagnate in un Centro di Identificazione ed Espulsione e le altre saranno munite di Decreto di Espulsione con invito a lasciare il Territorio Nazionale entro 5 giorni. Per le cittadine rumene e’ al vaglio il provvedimento di revoca del diritto di permanenza in Italia per motivi di Ordine e Sicurezza Pubblica, mentre per la minorenne e’ stato interessato il Tribunale per i Minori di Catanzaro. L’operazione non e’ comunque da considerarsi conclusa. (AGI)